Il 2020 sarà un anno di svolta per tutti gli Stati. La pandemia ci ha sensibilizzati sull’importanza di un sistema sanitario solido, basato su un’organizzazione in funzione della possibile emergenza e non dell’efficienza. La grande differenza con il sistema tedesco è stata soprattutto una: avevano il doppio dei posti letto di terapia intensiva e non hanno dovuto scegliere chi poter salvare e chi no. La priorità del ripensare la sanità è quindi essenziale, non solo in termini di quantità di investimenti, ma di come poter utilizzare e costruire un sistema che possa reggere a emergenze con un’organizzazione modulare, distribuita e digitale. 

Questa pandemia ha avuto anche un impatto sull’economia. Tragico. Quest’anno vedremo probabilmente il maggior numero di disoccupati mai visto da oltre un secolo. I sostegni all’economia potranno essere utili nell’immediato, ma dobbiamo prevedere anche l’impatto sistemico che avremo su alcuni settori anche in ottica di competizione internazionale.

Il 2020 sarà l’anno in cui sarà necessario investire nell’economia oltre il 15% del PIL per sostenerla e rilanciarla. Dieci anni di finanziarie tutte concentrate in un solo anno che presumibilmente ci sottrarranno la possibilità nei prossimi anni di poter investire ulteriormente se le scelte del 2020 non saranno in grado di creare valore da redistribuire in futuro.

Per questo motivo le scelte del 2020 saranno quelle che disegneranno l’Italia del prossimo decennio. Investire nella direzione sbagliata potrebbe compromettere la stessa possibilità di sostegno futuro all’economia. 

La scossa al sistema ha anche accelerato il cambiamento. Evoluzioni che avrebbero richiesto lustri sono avvenute nel giro di poche settimane. Università come quella di Harvard hanno digitalizzato tutti i loro corsi in un mese, abbattendo di colpo la barriera alla formazione avanzata che per molti era rappresentata dal costo di soggiorno nel campus. Abbracciare l’innovazione è sempre stato un processo lento per motivi culturali, economici e persino di comprensione della sua importanza. Il 2020, tuttavia, ha obbligato ad accelerare e oggi la concorrenza internazionale metterà fuori mercato chi non lo avrà fatto.

L’innovazione ha assunto un nuovo significato, non solo di evoluzione dei settori o dei metodi produttivi, ma di resilienza delle comunità e degli Stati. Non è un caso che gli investimenti importanti emersi da questa ricerca siano orientati a garantire la sicurezza delle persone tramite la loro formazione, la protezione del territorio e all’accesso ai servizi pubblici in remoto. Cambieranno anche molti comportamenti che impatteranno sugli equilibri dell’economia che abbiamo conosciuto fino ad oggi, ad esempio un monolocale in centro città non avrà più il valore di una villa in provincia, nonostante fino ad oggi avessero lo stesso prezzo, con tutto quello che ne consegue. I business basati sulle folle accuseranno il colpo, a partire dal nostro turismo che rappresenta 13% del PIL e 4,2 milioni di occupati. Le decisioni dello Stato nel 2020 avranno un effetto esponenziale nel definire se l’economia dei prossimi 10 anni sarà di sussistenza o di rilancio economico.